19 Aprile 2024 08:08

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Il 13 agosto 1918 si scrisse un po’ di storia della Valfurva

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Per buona parte della Grande Guerra il San Matteo non fu presidiato stabilmente, anche se la sua cima fu raggiunta già dal 1915 da più attività di esplorazione da parte dell’esercito italiano.

Dalla primavera 1918 fu occupata dai soldati Imperiali, circa trenta artiglieri austriaci la presidiarono. Il 13 agosto 1918, in una giornata di bel tempo dopo giorni di temporali, cinque colonne di soldati italiani attaccarono e conquistarono San Matteo e Monte Mantello con un’azione che preparò la partenza con quattro colonne da sotto il Bivacco Seveso e con una colonna da Vallumbrina.

Della prima colonna, composta di 9 alpini del Reparto Guide Ardite di Val Zebrù faceva parte Benvenuto Urbani di Valfurva. La seconda colonna era comandata dall’eccezionale alpinista di Valfurva, il Tenente Gian Battista Compagnoni, con 31 alpini della 308ª Compagnia del Battaglion Skiatori Monte Ortler.

Di rincalzo le pattuglie avevano la 307ª Compagnia del Battaglion Skiatori Monte Ortler del Capitano A. Berni, dislocata in Vallumbrina, che organizzerà l’occupazione ed il mantenimento della posizione occupata. La preparazione dell’azione, nei mesi antecedenti, fu fatta trasportando in alta quota diverse tonnellate di artiglierie, munizioni e materiali vari dal Rifugio Gavia, sede del Comando “Operazioni San Matteo”.
Stefano Faifer

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