28 Marzo 2024 21:28

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Il futuro turistico di Bormio secondo Renato Fuchs

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Nel dibattito in atto da tempo in Alta Valtellina sul futuro turistico di Bormio un punto fermo è rappresentato dalla diatriba tra chi sostiene i grandi eventi come una delle priorità della località e chi invece spinge perché si migliorino i servizi del bormiese. Una vasta area di consenso si registra anche tra coloro che vedono nell’unico comune una delle vie obbligate per promuovere al meglio il territorio rispetto alla situazione attuale che vede tante piccole realtà affacciarsi divise sul (grande) mercato turistico. Tra gli addetti ai lavori, che da tempo spingono sulla necessità di unire le realtà locali e puntare sui servizi per migliorare l’attrattività, va annoverato sicuramente Renato Fuchs, presidente di Bormio Terme, che abbiamo contattato per fargli alcune domande sul futuro turistico della “Magnifica Terra”.
Quali sono i servizi su cui puntare per il futuro turistico di Bormio?
Vorrei anzitutto premettere che ogni volta che parliamo di Bormio a mio parere intendiamo “Alta Valtellina”.
Non ha, infatti, alcun senso parlare di un’unica località ma dobbiamo riferirci al comprensorio, cercando di valorizzarne le differenze evitando per quanto possibile le “scopiazzature” che negli anni e decenni passati hanno caratterizzato la nostra – come gran parte delle altre – area, con il risultato di uniformare l’offerta, spartire la domanda, aumentare la concorrenza interna e ridurre i ricavi.
Quanto detto è, forse, una risposta alla Sua domanda: i servizi su cui puntare sono quelli già esistenti, dallo sci dodici mesi all’anno, alle grandi strade ed ai percorsi in mountain bike, alle Terme, al Parco Nazionale, al Golf, ai nostri paesi, alle nostre tradizioni (culinarie e non) ed in generale all’ambiente in cui ci troviamo.
Con il denominatore comune e fondamentale della qualità, in tutti i sensi.
Dove a suo avviso Bormio ha lavorato bene turisticamente parlando?
Credo sia stato fatto molto dal punto di vista della comunicazione, con i Mondiali di Sci e le gare di Coppa del mondo. Anche l’aspetto generale del paese (ma qui qualche distinzione andrebbe fatta tra i vari paesi dell’Alta Valtellina) è molto migliorato. Le singole strutture sono state generalmente rinnovate, aumentandone il livello.
Sono state create, negli anni, nuove strutture (il campo da golf, le piste ciclabili), sono state migliorate quelle esistenti (gli impianti di risalita, gli stabilimenti termali).
Se avesse la bacchetta magica cosa cambierebbe di Bormio?
La prima cosa sarebbe l’eliminazione delle auto e la creazione di sistemi di mobilità pubblica puliti e sostenibili.
La seconda… è la mentalità generale: la mia impressione, infatti, è che una parte importante della popolazione ritenga il turismo qualcosa di pertinenza dei soli “addetti ai lavori”, ossia di albergatori, impiantisti, negozianti e pochi altri.
Purtroppo (o per fortuna) non è così: tutti noi viviamo di turismo, dall’ingegnere al falegname, dall’agricoltore all’avvocato. Perché, direttamente od indirettamente, la fonte di reddito proviene dal turismo.
Reciprocamente, il turista percepisce tutti i “locali” come persone che lo stanno ospitando e, quindi, si aspetta un atteggiamento “accogliente” da chiunque incontri.
Una risposta sgarbata o una faccia scocciata fanno sì che l’impressione complessiva ne risenta negativamente, traducendosi spesso in pubblicità negativa per l’intera area.
Quindi vorrei che questo semplicissimo fatto si radicasse nelle teste di tutti noi: che il nostro benessere – ed il futuro dei nostri figli – dipendono dal nostro atteggiamento nei confronti dei Clienti.
Se avessi una terza opportunità, farei sparire i Comuni e ne creerei uno solo: quella che era la Contea di Bormio, forte, bella, unita.
Cosa dovreste fare nella magnifica terra per attrarre nuovi turisti?
Credo di avere, almeno in parte, già risposto.
Per essere più chiaro ed operativo, credo che dovremmo chiarirci bene le idee e focalizzarci su alcuni – pochi – obiettivi fondamentali di medio e soprattutto di lungo periodo, definiti i quali dovremmo unitariamente perseguirli senza quotidianamente farci distrarre dalla volontà di inseguire tutte le mode e tutte le clientele.
La “Magnifica terra” deve esserlo davvero e complessivamente: non è sufficiente che l’albergo sia bello ed accogliente, ma altrettanto deve essere l’intero paese, anzi l’intero comprensorio. Che va visto come un’azienda unica, con tante linee di produzione e tanti prodotti e servizi. Ma tutti devono trasmettere la stessa immagine di qualità: non è accettabile che, con lo stesso marchio, vi siano prodotti di altissima qualità ed altri scadenti o pessimi.
Ecco: l’attrattività verso i turisti, a mio parere, dovrebbe venire da un progetto chiaro e “pubblico” in cui l’intera area sia impegnata. E gli Ospiti dovrebbero essere invitati a verificare lo stato d’avanzamento di questo progetto, partecipando con idee e critiche alla realizzazione dello stesso.
Domanda che avrà sentito mille volte, ma che ci chiedono spesso i lettori: che differenze ci sono tra i Bagni di Bormio e Bormio Terme in generale, ma anche nello specifico?
Una cosa ci unisce: l’acqua termale. Tutto il resto si può dire che ci differenzi: i Bagni sono antichi, affascinanti, storicamente destinati all’élite. Bormio Terme è nata al’inizio del ‘900 per rivolgersi ad una clientela meno “alta” ma più numerosa.
Queste radici sono tuttora evidenti nella tipologia di offerta delle diverse strutture come nei prezzi praticati.
In sostanza potremmo dire che mentre i Bagni sono più orientati verso le coppie e comunque i Clienti che privilegiano il benessere ed il relax, Bormio Terme si rivolge maggiormente alle famiglie, agli sportivi, ai bambini.
Certamente ed inevitabilmente vi sono alcune aree di sovrapposizione – ad esempio i bagni turchi o le saune – ma non c’è dubbio che le differenze tra le strutture ed i servizi siano maggiori delle somiglianze.
Una differenza assoluta è poi data dal fatto che Bormio Terme ha un intero reparto destinato alle cure termali (Fisioterapia in acqua, Bagni, Fanghi Termali, Inalazioni ed Aerosol), in gran parte convenzionate con il Servizio Sanitario Nazionale: i Bagni, al contrario, hanno da sempre evitato di occuparsi di cure termali.
Penso che Bagni e Terme non vadano visti come concorrenti ma come facce diverse dell’offerta termale: chi sta in Alta Valtellina per qualche giorno dovrebbe provare entrambi, conscio delle differenze ma pronto a cogliere i lati positivi di entrambe le strutture.

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