18 Aprile 2024 02:08

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Bandiera verde al Comitato di tutela del piano di Bianzone

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Comitato di tutela del piano di BianzoneComitato di tutela del piano di Bianzone

Il 14 settembre 2013 è stata consegnata al Comitato per la tutela e la valorizzazione del territorio agricolo del piano di Bianzone una delle bandiere con le quali Legambiente attribuisce il suo riconoscimento a chi si è adoperato per la valorizzazione e la difesa delle località montane e denunciare situazioni di degrado e cementificazione.

Motivazioni – Per la passione e l’impegno profuso nella difesa del territorio agricolo inteso come importante elemento del paesaggio ed elemento di identità, ma anche per le importanti iniziative organizzate e le battaglie legali e di rappresentanza messe in atto

I prati della località Ranee si trovano sul fondovalle valtellinese, tra il fiume Adda e la strada statale 38. Sono terreni agricoli pregiati coltivati per lo più a prato permanente e integrati in un mosaico ambientale vario e importante. Una delle ultime grandi aree verdi del fondovalle valtellinese. Purtroppo da anni questo paesaggio è costantemente minacciato dal progetto di cavazione di sabbia e ghiaia, secondo le previsioni del vecchio piano cave, la cui revisione giace da anni negli uffici regionali.

Bandiera verde al Comitato di tutela del piano di Bianzone

Il Comitato per la tutela e la valorizzazione del piano di Bianzone ha saputo raccogliere attorno al gruppo di agricoltori proprietari di queste aree molte forze che condividono l’idea di fondo di uno sviluppo economico che eviti il consumo di paesaggio e di ambiente e sia dedicato a prodotti di qualità e a sviluppare sinergie fra turismo e attività agricola. Il confronto è, come spesso accade nella nostra regione, fra un settore edilizio che agisce alla “vecchia maniera” incamerando profitti nelle mani di pochi imprenditori che ottengono concessioni di sfruttamento di questi materiali e alternative di gestione del territorio secondo pratiche nuove e innovative che hanno una ricaduta positiva su diverse famiglie.

Il comitato ha condotto su diversi fronti una battaglia di rappresentanza (incontri pubblici, petizioni, visite di rappresentanti delle istituzioni nazionali ed europee) e di sensibilizzazione (manifestazioni, feste, rappresentazioni teatrali) che ha ben sostenuto l’idea di una possibile alternativa. Anche sul fronte legale italiano il comitato sta considerando di presentare ricorsi amministrativi al TAR e al presidente della Repubblica.

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