28 Marzo 2024 14:09

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11 luglio 1866, la leggendaria difesa dello Stelvio di Pietro Pedranzini

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pietro pedranziniPietro Pedranzini e la difesa dello Stelvio

Nacque a Bormio il 9 ottobre 1826 da famiglia contadina. Nel 1848, arruolato nella Guardia nazionale del Governo provvisorio della Lombardia, partecipò al presidio dello Stelvio.

Nel 1859 non si poté arruolare come volontario per la seconda guerra d’indipendenza perché sposato dal 1856 (con due figli).

Per l’azione allo Stelvio, nella guerra del ‘66, nel 1867 ha ricevuto la medaglia d’oro al valor militare. Morì a Bormio il 3 settembre 1903.

La leggendario difesa dello Stelvio – Nel 1866, ancora luogotenente della Guardia Nazionale, comandò il secondo drappello (undici militi e due carabinieri) destinato alla sorveglianza della strada dello Stelvio che partì la sera del 20 giugno per recarsi al Passo omonimo (per dare il cambio al primo drappello).

Il 22 il presidio fu rinforzato da dieci Guardie Forestali e da altre 26 Guardie Nazionali. Il 23 giunse allo Stelvio il colonnello Enrico Guicciardi. Nell’andarsene il comandante dispose che, nel caso di attacco austriaco, Pedranzini evitasse lo scontro procurando una ritirata regolare.

11 luglio 1866, la difesa dello Stelvio di Pietro Pedranzini

Nell’anno 1866, Bormio era oggetto di scorrerie e soprusi da parte delle truppe austriache che avevano il loro quartier generale al Passo dello Stelvio. Volendo porre fine a queste violenze, il Pedranzini, l’11 luglio 1866, da solo, scala la Cima Reit per un passaggio che da allora verrà chiamato “Passo Pedranzini”, scende dai ghiaioni di Glandadura verso la strada dello Stelvio all’altezza della I Cantoniera, suonando il corno, sparando con il fucile ad avancarica e facendo rotolare i sassi che sollevano un gran polverone, impaurisce gli austriaci comandati da un tenente che si rifugiano e si rinchiudono nell’androne della I Cantoniera.

Il Pedranzini intima loro la resa, ad uno ad uno fa deporre le armi ed incolonnati e prigionieri, li riporta a Bormio. Per questi fatti a Pedranzini il 19 aprile 1867 è assegnata la Medaglia in oro al valor militare “per aver guidato lungo il difficilissimo e pericoloso passo della Reit la colonna Zambelli che tagliò la ritirata agli Austriaci e per essere sceso, prima di tutti, sulla strada postale a intercettare il passo ai fuggenti e determinare la resa di 75 prigionieri con gravissimo rischio personale”.

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