23 Aprile 2024 18:02

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Turisti persi e recuperati dal soccorso alpino in Val Qualido

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I tecnici della VII Delegazione Valtellina – Valchiavenna del CNSAS Lombardo (Corpo nazionale soccorso alpino e speleologico) sono stati impegnati ieri in due interventi, dalla serata fino all’alba. Verso le 17:00 di domenica, due escursionisti di Parma di 34 e 46 anni hanno chiesto aiuto perché si erano persi in Val Qualido. Hanno sbagliato il sentiero e si sono ritrovati in un luogo impervio. Disorientati e con il buio imminente, non potevano proseguire. Sono però riusciti a mettersi in contatto via telefono e a dare indicazioni abbastanza precise. Grazie a un’ottima conoscenza del territorio, i tecnici li hanno localizzati. Sono partite le squadre territoriali, perché l’elicottero non poteva raggiungerli. È intervenuto anche il SAGF – Soccorso alpino Guardia di Finanza. I due sono stati raggiunti e accompagnati a valle, illesi. Mentre l’intervento stava per terminare, è arrivata la seconda richiesta di soccorso. Un ragazzo di 21 anni di Stazzona (CO) non era rientrato da un’escursione in montagna, come indicato ai familiari. Aveva deciso di percorrere il sentiero Bonatti, che parte da Dubino e raggiunge il rifugio Omio, per poi scendere ai Bagni di Masino. I familiari hanno atteso ma poi, allarmati per il mancato rientro e perché non era raggiungibile con il telefonino, hanno pensato di chiamare il 118. Il giovane, ben equipaggiato, aveva con sé anche viveri di riserva. Dopo avere pernottato al bivacco Primalpia, sul versante sinistro della Valle dei Ratti, è partito per scendere a valle ma si è ritrovato in un canale, completamente innevato, sotto il Passo del Calvo. Subito dopo l’allertamento sono uscite le squadre del SAGF – Guardia di Finanza con i vigili del fuoco, che mentre salivano hanno individuato una luce, a circa 2800 metri di quota. Dopo le autorizzazioni necessarie, è intervenuta la Rega – Guardia aerea svizzera di soccorso, che può svolgere interventi in notturna. Con le indicazioni fornite dai soccorritori, il mezzo in poco tempo ha raggiunto il ragazzo, che è stato issato a bordo con il gancio baricentrico e riportato a valle illeso. La localizzazione è stata resa possibile anche perché durante il giorno il ragazzo aveva incontrato un gruppo di escursionisti, tra i quali c’erano alcuni tecnici del CNSAS, e avevano avuto una breve conversazione sul percorso che intendeva fare e sulle condizioni del terreno in zona. Quando si va in montagna, è sempre raccomandato lasciare indicazioni precise sul proprio itinerario a casa, presso rifugi e bivacchi e anche ad avventori occasionali, perché questo può facilitare le ricerche. In diverse zone di montagna infatti la copertura del telefono non è presente, oppure capita che dopo diverse ore il dispositivo non abbia più carica e quindi ogni comunicazione con questo mezzo diventa impossibile. Meno si telefona, più energia si risparmia e questo comportamento può essere determinante per una richiesta d’aiuto.

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