29 Marzo 2024 09:01

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Uno sguardo sulla Valtellina turistica dalla Piazza Rossa

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Ieri eravamo a Malta, un mese fa in Angola, oggi nella sterminata Russia, per la precisione a Mosca. Ovviamente in modo metaforico, perché vi abbiamo contattato un grande chef della Valchiavenna per proseguire l’approfondimento sulla Valtellina turistica vista da personaggi di successo che hanno lasciato la nostra terra per lavoro. A Mosca abbiamo parlato con Valerio Mariano. Nato a Chiavenna nel 1966, lo chef ha fatto le sue prime esperienze a Madesimo, seguite da otto anni sulla riviera romagnola e diciassette in Svizzera, con esperienze all’hotel La Margna a S. Moritz e al ristorante Mezdi. Poi il salto in Russia, cinque anni a Mosca di cui tre come brand chef per Bosco di Ciliegi con due ristoranti in Piazza Rossa, un anno e mezzo di avviamento del ristorante Barlotti allo ZUM, il centro commerciale moscovita più lussuoso. Ricopre ora l’incarico di brand chef del gruppo Cosmos, in fase di apertura del gastro bar Port.

Avendo viaggiato molto che opinione si è fatto della Valtellina turistica?
Penso che Valtellina e Valchiavenna offrano delle ottime strutture turistiche sfruttabili tutto l’anno. Innanzi tutto gli sport invernali: Bormio, Livigno, Madesimo e di seguito tutte le stazioni minori. Per non parlare di terme, alpinismo, mountain bike, trekking, fino al canyoning, insomma un’ampia scelta. Per quanto riguarda invece il turismo enogastronomico e agroalimentare le cose vanno bene, ma si può fare ancora molto. Nelle fiere di settore e turistiche importanti, sia nazionali che internazionali, non siamo presenti adeguatamente.
Quando torna in provincia di Sondrio quali sono le sue sono sensazioni?
Onestamente ho l’impressione che il tempo si sia fermato, ma non capisco se sia un bene o un male.
Stranieri o lombardi i turisti delle nostre valli?
Per quanto ne so io il turista della nostra provincia ormai non è più solo lombardo, ma internazionale, nonostante appena sotto il fiume Po in pochi sappiano dove si trova la Valtellina.
Dove si dovrebbe investire per migliorare la nostra appetibilità sul mercato?
Nella promozione delle nostre eccellenze, dai meravigliosi vini, all’unicità di alcuni prodotti come la bresaola o il bitto. All’estero non ci conoscono per niente.
Senza dubbio ci si dovrebbe concentrare sulla natura incontaminata, con una vasta scelta di percorsi per tutti. Purtroppo la metà dei percorsi esistenti sono tenuti male, con scarsa segnaletica. Il Tracciolino in Val Codera per esempio, che è fantastico sia a piedi, che in bici, ma che per anni è stato chiuso per una frana.

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